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Satiricom 2025

Il teatro della gente

Programma

Venerdì 21 Marzo 2025 alle ore 21.00

DONNE

Regia: Alessandro Sorrentino

Organizzazione e assistente alla regia: Laura Zaninetti

Interprete: Natascha Padoan 

Adattamento musicale: Marco Azara 

Sound design: Michele Voltini

Cosa sono le dipendenze? Subito il pensiero corre a droghe, alcool, gioco d’azzardo, videogiochi, smartphone… Ma cos’altro cela questa parola? Siamo sicuri che non ci sia dell’altro? E se indagando l’animo umano scoprissimo che c’è un confine sottile, impercettibile e inconsapevole tra virtù e dipendenza, tra carattere e sottomissione, tra pregi e ossessioni, e che questo confine è talmente labile da venir superato senza accorgercene. A prima vista nessuna di queste donne ha qualcosa in comune, nella vita non si incontrerebbero mai, non scambierebbero mai parole e pensieri, si sfiorerebbero sull’autobus senza neanche accorgersene, eppure se iniziassimo ad ascoltarle singolarmente, scopriremmo che ognuna di loro ha valicato questo confine, ha rotto l’argine…Può un amore rendere tanto ciechi? Può la voglia di libertà condizionare tanto il proprio destino? O una incommensurata fiducia verso il prossimo travolgere a tal punto la propria vita? Quanto pesa la visione del nostro corpo? Così tanto da sprofondare in una rete tessuta ad arte da noi stessi? E ancora quanto può il benessere offuscare la nostra vista? Se ascoltassimo queste donne, ascolteremmo delle donne, che è una donna, che è una voce, che è la voce di tante donne.

Venerdì 16 Maggio 2025 alle ore 21.00

MI CHIAMO DANICA

Spettacolo di teatro danza

E’ uno spettacolo nuovo, che bussa all’anima dal canto di un’anima.
La guerra in Bosnia Erzegovina è il contesto, ma Danica si ritaglia un angolo di silenzio e di pace, mentre in lei lentamente germoglia una nuova vita. Così l’Amore e la tenacia dell’Esistenza diventano antidoto contro l’orrore e la brutalità.
Lo spettacolo si articola tra danza, teatro e musica dal vivo attraverso una narrazione naturalmente e intensamente lirica, fa risuonare le corde più profonde della sensibilità di ognuno e ci invita alla Speranza.”

Con: Asia Argenton, Elisa Cannella, Yolanda Cappelletti, Camilla Cesario, Luca Crocco, Nicole Lanzalacqua, Juan Carlos Usellini e Beppe Deiana

Musiche dal vivo di Riccardo Sinigaglia e Susanne Hahn  

Paesaggi sonori di Sonia Comerlati.

Coreografia e aiuto regia: Silvia Marini. 

Sceneggiatura e Regia: Beppe Deiana.

Venerdì 23/24 Maggio 2025 alle ore 21.00

ROSALINA

Regia di Simona Tacca

Storico gruppo dialettale che propone, con il loro indistinguibile modo ironico  fatti del nostro bel paese. Lo spettacolo, contornato da momenti di sagaci battute e felici trovate teatrali, farà rivivere spensierati momenti e ricordi che hanno di certo caratterizzato la vita rurale delle nostre zone!

Venerdì 13 Giugno 2025 alle ore 21.00

E’ ACQUA!

Il figlio della lavatrice

 Atto unico di Davide Vanotti

Regia di Alessandro Ferrara

Interpretato da Floriano Negri

Una lavatrice sul fondo limaccioso del lago Maggiore, all’estuario del Toce, è ripescata dalla goletta di Legambiente. È molto arrugginita, l’oblò sigillato, ancora in qualche punto si legge del bianco camuffato di verde e di arancio.

Il paranco la deposita sul ponte e l’equipaggio si avvicina piegato per osservare, come dall’interno di un sottomarino, il campione di mondo subacqueo sigillato dentro il rottame. Il capitano avanza con decisione e preme la leva sullo sportello per aprirlo, senza successo. Meditabondo inizia a premere i tasti di plastica sul bordo del parallelepipedo e l’oblò si apre sorprendendo il pubblico.

Qualcosa si muove nel torbido: ne esce una forma, un arto all’apparenza.

Un soffio di sorpresa in platea:  “C’è vita nella lavatrice!”

Tutti a bocca aperta davanti allo splendore del figlio della lavatrice, fecondata dal rimestio dell’acqua e dallo scorrere del tempo. Il ragazzo è un coacervo mitologico di ingenuità e purezza. Si guarda intorno sbalordito, lo spazio è immobile ma il mondo è cambiato con la sua nascita. Nel silenzio buio, al centro della sua luce, il pargolo inizia a parlare.

In quattro parole vola controcorrente fino alle cascate del Toce e da lì scende a bordo del suo racconto toccando gli alpeggi e gli stabilimenti termali, le centrali idroelettriche, assistendo alle peripezie dei maghi del Crodino, sprofondando negli orridi e arrancando nel fondovalle industriale, fino alle risaie.

Alla fine del monologo il figlio ritorna là dov’era stato concepito, fra le grandi labbra della madre lavatrice, nel circolo e ricircolo del tempo acquatico universale.

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